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La scuola della vita


Il mio vecchio professore di Tecniche del Colloquio Psicologico, durante una lezione, ci pose una domanda insolita:

- Se uno psicologo sta al bar, che fa? -

Le risposte furono tutte orientate alle tecniche da poco apprese:

- Interpreta il linguaggio non verbale del barista! -
- Analizza le dinamiche di gruppo dei clienti! -
- Controlla i movimenti oculari del barista per sapere se sta mentendo! -
- La postura! Controlla la sua postura! -
- Analizza il setting: l’arredamento, l’illuminazione, la musica! -
- Cerca di valutare la soddisfazione dei clienti per capire se il bar è di qualità! -
- Studia le coppie sedute al tavolino! -
- Cerca di capire chi è depresso! -
- Vede se qualcuno soffre di attacchi di panico! -

La risposta, a quel tempo, fu piuttosto deludente:

C'è sempre un'emozione alla base di un comportamento. La storia di P. e C.





P e C, due coniugi non più giovanissimi, hanno un figlio, V, di tre anni, nato dopo sei di matrimonio.
Al momento in cui sono entrati nel mio studio è trascorso all’incirca un mese dal giorno in cui C, sconvolta, ha denunciato P per maltrattamenti nei confronti del figlio, a motivo dei quali il Giudice Minorile ha stabilito il momentaneo allontanamento del padre da casa.
Il clima del primo incontro è di grande tensione

Sulla violenza nella coppia




Nel corso di conferenze, seminari, incontri a tema e colloqui in studio, le osservazioni più comuni che mi vengono mosse, quando affronto il tema della violenza nella coppia (meglio nota come “violenza domestica”) vertono principalmente su un unico aspetto:
“Perché la donna non si ribella?”
“Perché accetta tutto questo passivamente?”
“Perché non lo lascia?”
“Perché non si difende?”

Condannata per sempre. Il caso di M.





M. è una ragazza di 18 anni. Mi contatta perché ogni sera si ritrova seduta sul letto a piangere, con la sensazione di non riuscire a respirare e con fitte intercostali, accompagnate da un forte vissuto di inadeguatezza, veicolato da pensieri intrusivi del tipo: “Sono malata mentalmente”; “Non sarò mai normale”; “Non avrò mai una vita felice”; “Sono condannata per sempre ad avere una testa che non funziona”.
Inoltre sostiene di avere dei gravi problemi di coppia